45.Cosa si intende per processo di miglioramento della qualità PDCA?
Alla base del processo di miglioramento è posto il ciclo PDCA
-PLAN: determinare gli obbiettivi, determinare metodi per raggiungere gli obbiettivi, impegniarsi nella formazione;
-DO: svolgere il lavoro;
-CHECK: controllare gli effetti;
-ACT: intraprendere azioni appropriate per correggere e migliorare.
Ai giorni nostri si parla di EFQM, in questo caso il concetto di qualità è sostituito dall’eccellenza, il superamento dei requisiti stabiliti.
46.Quali sono le certificazioni nazionali di qualità riconosciute a livello internazionale?
Per poter essere riconosciuta un azienda impegnata nella implementazione della qualità, esistono certificazioni riconosciute a livello internazionale. Le norme ISO verificano la conformità a specifiche di prodotto, processo e sistema.
La ISO 9000 riguarda la certificazione della qualità, la ISO 14000 certifica l’attenzione posta nei confronti dell’impatto aziendale.
47.Quali sono gli strumenti a disposizione delle organizzazioni per ottenere gli standard di qualità?
Le organizzazioni hanno a disposizione diversi strumenti per ottenere gli standard di qualità:
-processo di miglioramento continuo;
-analisi delle cause per trovare soluzioni migliori;
-interpretazione dati;
-innalzamento qualità;
-soluzioni innovative.
48.Produzione snella
L’obbiettivo è quello di offrire un prodotto migliore ma con costi inferiori, ovvero usando meno risorse ed eliminando gli sprechi. Gli sprechi che si eliminano sono:
-sprechi da produzione eccessiva;
-sprechi da tempi di attesa e inventario:
-sprechi di lavorazione.
49.Cosa in sintende per JUST IN TIME
Processo produttivo organizzato in modo che i materiali arrivino ai posti di lavorazione proprio al momento opporutuno senza periodi di attesa e immagazzinamento.
La filosofia del JIT porta il rischio di non avere il materiale a disposizione se qualcosa non funzione come programmato, ma i costi relativi all’attesa del materiale sono stati evidenziati come inferiori a quelli di avere un inventario e grosse quantità di materiali.
50.Sistema kenban
Il sistema kenban che significa segnalazione o cartellino, identifica un prodotto o componente e indica da dove arriva e dove deve andare, per evitare sovrapproduzioni non necessarie che sono uno degli sprechi di produzione. I cartellini kebab indicano: numero delle parti In cui è composto, dimensione e caratteristiche, fornitore di provenienza, locazione stoccaggio.
51.Cos’è la supply chain
Analizza la movimentazione di prodotti dai fornitori ai clienti comprendendo anche la movimentazione di informazioni e denaro di materiali. L’obbiettivo è quello di massimizzare la creazione di valore.
I punti chiave della supplì chain sono:
-flessibilità
-affidabilità
-lead time
-livelli di magazzino.
52.Quali sono le fasi della supply chain
Prima fase: progettazione, dove vengono prese decisioni di lungo periodo riguardo:
-ubicazione impianti produttivi;
-quali prodotti fabricare;
-dove immagazzinarli;
-modalità di trasporto;
-sistemi informativi per la gestione della supply chain.
Seconda fase: pianificazione della supplì chain, richiede le scelte da fare nel medio/breve termine, le attività promozionali da proporre ai clienti e quali mercati fornire da quale impianto.
Terza fase: riguarda la gestione, con obbiettivo di implementare il processo produttivo in maniera più efficiente possibile diminuendo i costi definendo i metodi e le date di consegna e definendo gli ordini di approvvigionamento dai fornitori.
53.Strategie che riguardano l’approviggionamenti dei fornitori
Le possibili strategie che riguardano l’approvvigionamento dai fornitori sono:
-la negoziazione dei fornitori: comporta che la scelta sia fatta sul prezzo del fornitore minore;
-le relazioni di lungo termine, creata nel caso di pochi fornitori, è basato sulla fiducia e sulla progettazione sul lungo termine;
-integrazione verticale: le aziende scelgono di acquisire i fornitori a monte o le aziende a valle. Comporta un grosso investimento ma permette di acquisire macchine che le aziende acquisite tenevano per se, e ciò comporta maggiore controllo sul supply chain.
-Joint venture: collaborazione tra due aziende, definite da un contratto legale. Tale collaborazione non da vantaggio competitivo a nessuna elle due ma stabilisce da contratto la cooperazione tra le due organizzazioni.
-Kairetsu: in questo caso l’azienda acquista una quota minoritaria del fornitore, includendo nella coalizione aziendale e offrendo supporto monetario qualora necessario.
54.Cos’è l’E-Procurament?
È uno strumento cresciuto naturalmente negli ultimi anni con l’avvento di internet, che implementa i processi di fornitura e acquisto tramite web. In tal modo si migliora l’efficienza della supply chain perché si amplifica lo scambio delle informazioni e denaro e si risposta alla richiesta della fornitura di materiale in maniera più veloce.